Tecno-dipendenza e disturbi del sonno

Fenomeno tipico dell’era digitale, inizialmente osservato negli adolescenti ma presto ampliatosi a tutte le fasce di età, la tecno-dipendenza è una dipendenza psicologica dai più moderni e connessi strumenti tecnologici: smartphone, tablet, computer e consolle per videogiochi.

TECNO-DIPENDENZA: COME RICONOSCERLA

L’utilizzo di questo tipo di dispositivi e la facilità di accesso ad Internet ci rende sicuramente ogni giorno più connessi e acquisisce progressivamente sempre più importanza nella gestione del tempo delle nostre giornate. Ma ad un certo punto, quello che prima possiamo definire un semplice comportamento si trasforma in dipendenza, prima, e poi vera e propria patologia

La dipendenza da dispositive tecnologici è principalmente una dipendenza da Internet, e più specificamente dai “piaceri” che Internet ci offre: conversazioni, incontri, notizie, giochi in rete…

I sintomi? In primo luogo un utilizzo dei device che supera di gran lunga quello considerato “normale”, ma che assume i toni dell’ossessione (pensiamo a chi la notte si sveglia per controllare se ha ricevuto notifiche o messaggi, o a chi tiene lo smartphone di fronte a sé, sul tavolo, al ristorante); una chiara tendenza ad isolarsi: anche se sono in compagnia, interrompo o non apro una conversazione per consultare i miei device, ignorando chi mi sta accanto (ad esempio quei genitori che spingono i figli sull’altalena senza rivolgere loro la parola, ma continuando a consultare il proprio smartphone, o quelle famiglie riunite intorno ad un tavolo, in cui però ciascuno è immerso nel proprio cellulare). Un altro sintomo importante è la perdita di sonno, e sono ormai moltissimi gli adolescenti e gli adulti che trascorrono le “ore piccole” completamente immersi nei propri device.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Secondo un’indagine condotta nell’aprile 2018 da Royal Philips, Azienda che lavora nel settore della diagnostica e dell’informatica applicata alla sanità, in Italia si segnala una media di utilizzo dei dispositivi digitali di circa 7 ore al giorno nei giorni lavorativi e meno di 6 ore durante il weekend (dato da confrontare con una media di 4/5 ore al giorno, che è quella ritenuta “normale” e consentita dagli studiosi).

Fenomeno tipico dell’era digitale, inizialmente osservato negli adolescenti ma presto ampliatosi a tutte le fasce di età, la “tecno-dipendenza” è una dipendenza psicologica dai più moderni e connessi strumenti tecnologici: smartphone, tablet, computer e consolle per videogiochi.

I dati non sono certo confortanti, e i comportamenti “a rischio” sono davvero molto diffusi: il 52% delle persone intervistate tiene lo smartphone sul comodino durante le ore di sonno, ed il 40% lo lascia acceso per tutta la notte.

Ben il 73% degli intervistati confessa di aver sostituito qualsiasi rituale prima del sonno con un utilizzo intenso della tecnologia connessa. L’attività digitale più diffusa prima della buonanotte? Chat, Social Network e lettura delle mail.

In pratica ci si distende nel letto, ma anziché dormire, si naviga in Internet e ci si disconnette solo alcuni istanti prima di addormentarsi, per poi consultare il proprio smartphone come prima azione dopo il risveglio.

QUALI RISCHI PER LA SALUTE DEL SONNO?

Ansia, disturbi dell’umore, iperattività, isolamento sociale e tendenze depressive non sono le uniche conseguenze della tecno-dipendenza. Numerosi studi di medicina del sonno dimostrano che le cattive abitudini digitali sono all’origine di moltissimi disturbi del riposo. E i numeri di quest’ultima ricerca lo dimostrano.

Solo un ristrettissimo 6% degli italiani intervistati dichiara di non svegliarsi mai nelle ore notturne, mentre un preoccupante 94% segnala risvegli notturni, un 31% definisce il proprio sonno “irrequieto” e dichiara risvegli frequenti durante la notte, ed un 18% viene risvegliato proprio dai suoni emessi dal cellulare.

Il dato più drammatico? 1 intervistato su 4 confessa di accedere al proprio smartphone proprio durante i risvegli notturni ;(

I dispositivi tecnologici, insomma, disturbano il sonno, ed essere iperconnessi anche sotto alle coperte, può portarci col tempo a soffrire di sempre maggiori disturbi del riposo, con le ovvie e inevitabili conseguenze sulla nostra vita “diurna”.

Un semplice consiglio per tutti?
La notte spegniamo il nostro smartphone e lasciamolo in un’altra stanza, per non incorrere in tentazione, e godiamoci un riposo profondo, duraturo e ristoratore, magari su un materasso del benessere Bultex 😉

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